Per Jack Kerouac basta seguire la strada per fare prima o poi il giro del mondo, ma percorrendo quella che attraversa i vicoli del centro storico di Bibbiena città della fotografia e della sua prima Galleria Permanente a Cielo Aperto d’Europa, si più approfittare di ogni angolo di mondo, ingannando le onde del destino, gli oceani del tempo e il contachilometri, con la complicità di alcuni dei fotografi italiani contemporanei più autorevoli e significativi. Sulla Strada della Sicilia, dal 1953 in bicicletta con Fulvio Roiter, in macchina con Gianni Berengo Gardin, fino all’orizzonte dell’oceano del Regno Unito del 1977, o lasciandola parcheggiata tra le geometrie del paesaggio a colori di Franco Fontana, nella Phoenix del 1979, concedendosi un tuffo con quelle fluide di Kristen McMenamy, calibrate da Giovanni Gastel anche per l'universo fashion di Elle, mentre Ferdinando Scianna si concentra sui conflitti di Beirut, con la prospettiva in bianco e nero del Miliziano cristiano.
In questo girotondo intorno al mondo, il 'mezzo' è secondario alle potenzialità della visione, messe alla prova dalle sperimentazioni fotografiche più audaci, capaci di sfiorare anche la poesia con la presa di coscienza della natura di Mario Giacomelli, vedere attraverso con Mario Cresci, altri mondi in un corpo ligneo con Antonio Biasiucci. Anche il tuffatore di Nino Migliori, tra le undici nuove installazioni che arricchiscono la galleria a cielo aperto, resta in equilibrio tra il cielo, il mare e gli orizzonti della fotografia, amplificati da 75 anni di progettualità sperimentale, protagonisti di una grande mostra, in concomitanza con il 75° anniversario della FIAF, la federazione italiana delle associazioni fotografiche grazie alla quale è possibile compiere questo viaggio.
Il numero d'installazioni sale così a 48, nel centro storico dell'antico borgo toscano della provincia di Arezzo, in progress dal 2016, con la prima esposizione permanente di fotografia a cielo aperto d’Europa. Uno dei frutti più maturi della collaborazione tra FIAF e CIFA, il Centro Italiano della Fotografia d’Autore, nato nel 2005 nelle vecchie carceri di Bibbiena (dismesse nel 1960). Ogni opera stampata su alluminio Dibond con cornice d’acciaio COR-TEN (a prova di intemperie), continua il viaggio nell’Italia sparita e il mondo che non cambia mai, tra I Travestiti di Lisetta Carmi e Gli sposi di Pepi Merisio, dall’Emigrante fotografato da Uliano Lucas davanti al Pirellone di Milano, alla bambina con il pallone nella Sicilia di Letizia Battaglia.
Nessuna coordinata spazio-temporale impedisce di attraversare prospettive e orizzonti, del paesaggio francese di Le Tréport e Mers-les-Bains fotografato per la Mission de la DATAR, dallo sguardo sensibile al paesaggio antropizzato di Gabriele Basilico, o la Napoli detta innominata di Aniello Barone che arriva ai margini della metropoi contemporanea. Dai vicoli della "Città blu" di Jodhpur esplorati da Marco Urso, alla folla di bagnanti della Rosignano di Massimo Vitali, si può anche fare un salto all'Ermitage di Leningrado con Mauro Galligani, o al Musèe d’Orsay con Vasco Ascolini.
In una dimensione sospesa e contemplativa delle consuete coordinate spazio-temporali, il linguaggio visivo di Mimmo Jodice e Carla Cerati, spingono non solo lo sguardo oltre gli ospedali psichiatrici, Guido Harari sbircia dietro la maschera istrionica di Dario Fo, mentre il mosaico Polaroid di Maurizio Galimberti fa a pezzi e moltiplica ben più del profilo di Johnny Deep al Festival del Cinema di Venezia. La lista di opere resta in progress, tra l'approccio di Francesco Zizola sulla catastrofe ambientale del Mare D’Aral e l'Italia che cambia di Mario Di Biasi, ancheggiando con la giovanissima Moira orfei e il luogo comune sui suoi latin lover, mentre il percorso si arricchisce delle installazioni dedicate agli Autori dell’Anno e progetti FIAF, come quello dedicato a La famiglia in Italia.
Durante l'estate, prospettive, stimoli e riflessioni, si arricchiscono del linguaggio visuale dinamico, sperimentato da 75 anni di fotografia di Nino Migliori, in mostra nelle sale del CIFA, con oltre 220 opere di uno dei soci prediletti del Club Fotografico Avis Bibbiena. Il percorso espositivo, articolato e intrigante, si sposta dalle sperimentazioni Off-camera e il realismo del dopoguerra, lontano dalla matrice neorealista, agli inediti realizzati lo scorso febbraio, tra de-costruzioni, rotture ritmiche e vertiginose trasfigurazioni. Tutto il resto ci aspetta lungo la strada, dietro ogni angolo e sulle pareti di case e palazzi della Galleria a Cielo Aperto che attraversa Bibbiena Città della Fotografia.
How to: Galleria a Cielo Aperto / Bibbiena Città della Fotografia, centro storico di Bibbiena | Nino.75 - Nino Migliori 75 anni di fotografia, CIFA, Centro Italiano per la Fotografia d’Autore a Bibbiena (17 giugno 2023 - 03 settembre 2023) - www.centrofotografia.org/mostre/introduzione/56