Lunedì la Germania ha battuto il Marocco ai mondiali di calcio femminile: 6 a 0. Una notevole sconfitta non c'è dubbio, ma il Marocco ha avuto comunque la sua parte di vittoria, facendo a suo modo la storia. Non solo si è trattato della prima nazione araba in assoluto a partecipare al torneo, ma la giocatrice marocchina Nouhaila Benzina è stata la prima a giocare una partita dei mondiali indossando l'hijab. È una questione di inclusività, certo, ma è anche una questione di rappresentazione: "Le ragazze guarderanno Benzina", ha commentato Assmaah Helal, co-fondatrice del Muslim Women in Sports Network, "e penseranno 'Potrei essere io'".
Nouhaila Benzina, la prima calciatrice con l'hijab ai mondiali
La 25enne gioca in difesa per club dell'Association Sports of Forces Armed Royal, otto volte campione in carica nel massimo campionato femminile del Marocco. Se avesse partecipato ai mondiali dici anni fa non avrebbe potuto indossare l'hijab, sarebbe stata costretta a scegliere tra venire meno ai suoi valori e rinunciare all'opportunità di giocare. Nel 2007, infatti, un arbitro ha impedito a una ragazzina canadese di 11 anni, Asmahan Mansour, di indossare l'hijab durante una partita, le è stato chiesto di toglierlo per continuare a giocare. La questione è arrivata alla FIFA che ha dato ragione all'arbitro e stabilito il divieto di indossare copricapi che coprissero il collo. Il motivo? Problemi di "salute e sicurezza", relativi a possibili soffocamenti.
"Questo ha davvero inviato un forte messaggio alle donne musulmane, in particolare a quelle che indossano l'hijab", ha spiegato Helal a AP News, "ovvero che nel calcio non eravamo le benvenute". Ci è voluto del tempo per arrivare a una revoca del divieto: nel 2012, la FIFA ha concesso alla Confederazione calcistica asiatica un periodo di prova di due anni durante il quale le giocatrici avrebbero potuto indossare l'hijab nelle competizioni internazionali. Nel 2014, la FIFA ha revocato il divieto. "Penso che sia fondamentale capire che l'hijab è una parte essenziale di una donna musulmana, se sceglie di indossarlo", ha dichiarato Helal, "Fa parte delle nostre identità". La speranza è che vedere Benzina ai mondiali con il suo hijab rosso, parte della divisa della squadra, mostri alle ragazzine musulmane del mondo che il calcio è anche per loro e che possono davvero sognare in grande, senza scendere a patti con loro stesse.