(In apertura, Monica Bellucci, 58 anni. Indossa camicia, Ralph Lauren Collection, body, Cadolle)

Ci accoglie in casa sua, in un salone in cui troneggia un’enorme locandina del film La dolce vita nella versione francese: La douceur de vivre. E infatti, si sta bene qui, in sua compagnia, con quello strano gatto nero a tre zampe che si aggira per la stanza. Parigi si è vestita d’estate, Monica Bellucci sembra uscita da un sogno. È bella come ci si aspetta, premurosa come si dice. Innamorata? Anche... scaltra nel rifuggire qualsiasi etichetta, comprese quelle che la sua carriera di modella avrebbe potuto attribuirle, l’attrice si afferma di film in film, elegante e libera. Alla vigilia della sua partenza per Londra, dove si unirà alle riprese del nuovo Beetlejuice di Tim Burton, e a pochi giorni dall’uscita di una versione rimasterizzata di Asterix e Obelix: Missione Cleopatra, in cui interpreta un’indimenticabile regina d’Egitto, ci racconta le sue tante vite.

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BUSTOS NICO

Ricorda il suo primo servizio fotografico per Elle?

Era con Oliviero Toscani: l’inizio di una storia che non avrei mai pensato sarebbe durata trent'anni. Ho cominciato a lavorare mentre ero ancora al liceo, in Italia. La scuola mi permetteva di saltare le lezioni due settimane all’anno: andavo a Milano e a Parigi, poi ritornavo al mio paese, in Umbria, per ritrovare la mia quotidianità di provincia. Questo passaggio da un mondo dei sogni alla mia vita reale – la famiglia, la scuola, gli amici – mi dava un equilibrio che mi piaceva molto e che mi appartiene ancora oggi. Ho sempre avuto bisogno di tenere i piedi per terra, altrimenti questo ambiente può allontanarti dalle cose essenziali.

E lei ha mai provato questo allontanamento?

Sì, prima di avere le mie figlie. Adoravo quello che facevo, ma incastravo uno dopo l’altro film, pubblicità, festival... A un certo punto ho sentito la necessità di fermarmi, di vivere qualcosa di ancora più intenso.

Sa per quante copertine di Elle ha posato?

No...

Trentadue! Che tipo di ragazza era all’epoca?

Trentadue, incredibile. Credo che l’energia sia la stessa, nasciamo tutti con un’energia particolare, il punto è riuscire a conservarla quando la vita ci travolge. Ho qualcosa che mi lega a quel fuoco degli inizi, anche se con gli anni si guadagna in esperienza, si acquisisce una sana distanza. Da giovani abbiamo quell’innocenza, quell’incoscienza che ci permette di scalare le montagne, ed è bello. Col senno di poi, ringrazio i miei genitori di aver compreso il mio bisogno di libertà. Tra i 14 e i 18 anni, un’età un po’ particolare, sono stata molto libera, ed era una cosa importante per me che volevo crescere in fretta.

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Monica Bellucci indossa: blazer, Jacquemus, body, Cadolle, pantalone, Prada, orecchini di oro giallo della collezione Just un clou, Cartier.
BUSTOS NICO

Come vede i primi passi di sua figlia Deva, 18 anni, modella e attrice, che ha posato anche lei per la prima volta per una copertina di Elle?

Sono felice di vederla felice. Ha passione, comincia ad avere un bel percorso nel mondo della moda e si fa strada in quello del cinema. In questo momento sta girando una serie ispirata al Gattopardo, il romanzo di Tomasi di Lampedusa, già magistralmente portato sullo schermo da Luchino Visconti. Ha fatto dei provini e ha ottenuto la parte di Angelica, all’epoca interpretata da Claudia Cardinale. Ha appena finito anche il film della regista italiana Laura Luchetti, tratto dal romanzo di Cesare Pavese La bella estate.

Che cosa pensa della polemica nata negli Stati Uniti, e che ha fatto molto discutere durante il Festival di Cannes, sui “figli di”, i nepo babies?

Deva dice sempre: ci sono famiglie di medici, avvocati, artigiani... e famiglie di artisti. Deva respira il cinema, vive il cinema da sempre: a casa si parla di film, di set, di riprese. Magari farà qualcos’altro più in là, chi lo sa? Ma quando si è “figli di”, sa, l’asticella si alza ancora di più.

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Monica Bellucci indossa camicia e gonna, Dior, bracciale di oro giallo della collezione Just un clou, Cartier.
BUSTOS NICO

Il cinema sta cambiando? Crede che lo sguardo sulle donne, lei compresa, stia evolvendo?

Sì, a piccoli passi. Non si può negare che ci sia un cambiamento in corso. Personalmente lavoro sempre di più con registe. Comincerò le riprese del nuovo film di Marjane Satrapi a settembre. Ho girato Mafia Mamma, di Catherine Hardwicke, una commedia americana sulla mafia con l’eccezionale Toni Collette. Ho anche lavorato con Alice Rohrwacher, Maria Sole Tognazzi e Kaouther Ben Hania, per citarne alcune. Hanno un altro modo di guardare, di raccontare, di esplorare temi forti e finora invisibili. Basti pensare a Il piacere è tutto mio, di Sophie Hyde, con Emma Thompson (la storia di un’insegnante in pensione che, alla morte del marito, si concede il lusso di un giovane gigolò, ndr). Che film geniale! Racconta la bellezza in modo diverso. Con un altro approccio alla femminilità, alla sensualità. Finalmente ci guardiamo, non come ci guarderebbe un uomo. E, allo stesso tempo, insegniamo agli uomini a guardarci come vorremmo essere guardate. Io credo nel cinema, credo che il cinema possa cambiare le cose, credo che si possa uscire diversi da un film.

Ha mai avuto l’impressione di essere sminuita, o trattata come un oggetto per gli sguardi che le rivolgevano?

Avere un certo fisico è un’arma a doppio taglio: si crea curiosità e distanza. Ma invece di ritrovarmi bloccata, ostacolata da questo fisico ingombrante, ho scelto di giocarci e di conviverci. Così ho usato il mio corpo per ottenere ruoli potenti: Malèna Scordia in Malèna di Giuseppe Tornatore, Alex in Irréversible di Gaspar Noé. Invece di nascondere questo corpo, di sminuirlo, l’ho usato per dare vita a quei personaggi che sapevo avrebbero potuto portarmi lontano.

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Monica Bellucci indossa chemisier Dior, orecchini in oro giallo della collezione Juste un Clou di Cartier.
BUSTOS NICO

Girerete a Londra il seguito di Beetlejuice, film cult di Tim Burton. Può dirci di più?

Quello che posso dire... è che sono molto felice di averlo conosciuto prima di tutto come uomo. È uno di quegli incontri che capitano raramente nella vita. Conosco l’uomo, lo amo, e ora incontrerò il regista, comincia un’altra avventura. Io amo Tim. E ho un enorme rispetto per Tim Burton.

Cosa c’è di gotico in lei?

Diciamo che amo questo mondo onirico dove i mostri sono gentili, come se potessimo perdonare, trasformare i nostri lati più oscuri in qualcosa di luminoso. I film di Tim Burton parlano molto di questo.

E per le vacanze, andrà in un castello infestato?

Andrò da qualche parte... Sa, io vivo a Parigi, ho un passaporto italiano e lavoro con registi un po’ di tutto il mondo, non appartengo a nessuna famiglia cinematografica. Ma sto attenta a non rubare troppo tempo alle mie figlie. Léonie ha 13 anni, ha ancora bisogno di me e io di lei, e anche se Deva lavora e viaggia molto, ho bisogno di guardarla negli occhi. Quindi non parto mai per molto tempo. Vado, torno.

Crede che sia una bella età della vita, questa?

Noi donne a volte veniamo educate nella paura. Non bisogna avere paura, bisogna saper andare verso la vita.

(foto Nico Bustos, styling Daria Di Gennaro, assistente styling Marie Rousseau. Trucco Letizia Carnevale. Capelli John Nollet per La Maison de Beauté Carita Paris, assistente Pierrick Sellenet. Manicure Laura Forget).